Valutazione dell’abbondanza, distribuzione e habitat dei cetacei nel Santuario Pelagos: i risultati
Valutazione dell’abbondanza, distribuzione e habitat dei cetacei nel Santuario Pelagos: i risultati
A fine 2023 l’Accordo Pelagos ha avviato una serie di consulenze di ricerca scientifica tra loro interconnesse, la prima delle quali dedicata all’analisi di dati sull’abbondanza, distribuzione e habitat dei cetacei nell’area del Santuario. L’iniziativa nasce dall’esigenza, definita come prioritaria nel Piano di Gestione 2022–2027, di aggiornare le conoscenze scientifiche su quattro specie chiave particolarmente sensibili alle pressioni antropiche: il tursiope (Tursiops truncatus), la balenottera comune (Balaenoptera physalus), il capodoglio (Physeter macrocephalus) e lo zifio (Ziphius cavirostris).
Un progetto per conoscere e proteggere
Il lavoro, condotto dalla dott.ssa Floriane Plard, ha previsto l’organizzazione e l’analisi di una vasta mole di dati raccolti nel corso delle campagne di osservazione aeree, finalizzate alla stima della distribuzione e dell’abbondanza delle specie prioritarie, provenienti da istituti di ricerca italiani, francesi e spagnoli nell’ambito dei monitoraggi nazionali oltre che dall’iniziativa di survey aereo (ASI) di ACCOBAMS. In questo modo l’area di studio ha incluso una zona più ampia rispetto alla sola area del Santuario Pelagos inserendo anche la parte del Mediterraneo Nord-occidentale in cui ricade la Particularly Sensitive Sea Area (PSSA) creata dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) per proteggere i mammiferi marini dal rischio delle collisioni.
Sono stati utilizzati e armonizzati dati raccolti in periodi diversi, tra il 2009 e il 2023, standardizzati seguendo il metodo del distance sampling che permette di correggere la densità stimata per la probabilità di rilevamento. Lo scopo è stato quello di ottenere stime più solide e produrre mappe delle aree a maggiore concentrazione all’interno del Santuario Pelagos.
Questo tipo di conoscenza è cruciale per orientare le misure di gestione verso una maggiore efficacia e individuare le aree prioritarie da tutelare.
Metodologia
Le densità delle specie di cetacei nel Mediterraneo Nord-occidentale sono state stimate in base allo sviluppo di modelli di densità per le stagioni estiva e invernale, e poi correlate a variabili ambientali statiche e dinamiche, come la profondità, la temperatura della superficie del mare (SST), la produttività primaria, la pendenza del fondale e la distanza dalla costa.
Per l’elaborazione dei dati sono stati utilizzati due approcci: i GAM (Generalized Additive Models), che analizzano la relazione tra presenza delle specie e variabili ambientali, e i DSM (Density Surface Models), che stimano densità e distribuzione spaziale integrando osservazioni dirette con condizioni ambientali. Un’importante fase del lavoro ha riguardato l’identificazione delle lacune spaziali nei dati di monitoraggio aereo (gap analysis), con l’obiettivo di individuare le aree del Santuario meno coperte dai rilievi.
L’analisi ha permesso di evidenziare zone con scarsa copertura dello sforzo di campionamento, come il settore sud-occidentale del Santuario e alcune aree costiere, dove risultano necessarie ulteriori indagini per migliorare la rappresentatività spaziale dei dati. La gap analysis ha inoltre supportato l’interpretazione delle stime di densità ottenute, aiutando a distinguere tra aree con effettiva bassa presenza di cetacei e aree dove la carenza di dati rende le stime meno affidabili, distinguendo così tra stime interpolate (affidabili) ed estrapolate (incerte).
Risultati
Le analisi condotte hanno portato alla creazione di mappe dettagliate che descrivono la distribuzione spaziale e stagionale (estate – inverno) di quattro specie target di cetacei nel Santuario Pelagos, fornendo informazioni cruciali per la gestione della biodiversità marina in questa area protetta.
Tursiope (Tursiops truncatus)
Questa specie è principalmente distribuita nelle acque costiere, con una maggiore densità riscontrata lungo le coste della Corsica orientale in estate e quelle della Liguria, di Monaco e della Francia in inverno quando la loro presenza numerica aumenta sensibilmente.
Balenottera comune (Balaenoptera physalus)
La distribuzione della balenottera comune è concentrata nella parte occidentale del Santuario e in alto mare, lontano dalla costa. Questi grandi cetacei, che migrano su lunghe distanze, preferiscono acque più profonde, dove possono trovare abbondante cibo. L’analisi ha mostrato come la loro presenza sia prevalente durante il periodo estivo.
Capodoglio (Physeter macrocephalus)
Il capodoglio è distribuito principalmente in mare aperto, ma con nuclei di maggiore presenza nella zona occidentale del Santuario e soprattutto in estate. Questi cetacei, noti per le loro immersioni in profondità, preferiscono le acque più profonde per la caccia al loro principale nutrimento, i calamari. Le mappe mostrano come la loro distribuzione possa variare in base alla stagione tanto da risultare quasi assenti in inverno.
Zifio (Ziphius cavirostris)
Lo zifio, è risultato essere raro nel Santuario e prevalentemente localizzato nelle zone più profonde del Mar Tirreno settentrionale e a sud-est della Corsica. Questi cetacei sono meno visibili rispetto ad altre specie, e di conseguenza i dati mostrano una relativa incertezza delle mappe predittive ottenute sia per l’estate che per l’inverno.
Verso nuove opportunità di conservazione
Oltre all’analisi dei dati, la consulenza apre a nuove opportunità di conservazione. I risultati ottenuti permettono di individuare zone con alta presenza di cetacei dove potrebbero essere rafforzate misure di tutela, valutare l’evoluzione delle popolazioni nel tempo e approfondire le interazioni con le attività umane, in particolare con il traffico marittimo, l’inquinamento acustico e la pesca. Tale conoscenza è fondamentale per fornire strumenti decisionali efficaci per la gestione e la pianificazione, in coerenza con gli obiettivi internazionali di conservazione della biodiversità marina.