Accordo Ramoge: cosa fare in caso di rinvenimento di residuati bellici in mare
Accordo Ramoge: cosa fare in caso di rinvenimento di residuati bellici in mare
I fondali marini, anche a distanza di decenni dai conflitti armati, possono nascondere ordigni inesplosi – mine, siluri, bombe di profondità e altro armamento – che costituiscono un pericolo per subacquei, pescatori e diportisti, oltre a minacciare gli habitat marini.
L’Accordo RAMOGE, in linea con le norme italiane, ha elaborato una scheda per i comportamenti da seguire in caso di ritrovamento di ordigni bellici sul fondale marino, per garantire la sicurezza delle persone e un intervento rapido delle autorità.
Regole generali
- Non toccare né recuperare l’oggetto, nemmeno parzialmente.
- Segnalare immediatamente la posizione alle Autorità competenti (Guardia Costiera – CROSSMED, VHF 16).
- Mantenere un’adeguata distanza di sicurezza, ed eventualmente dare avviso ai naviganti.
- Fornire informazioni utili: coordinate, dimensioni, forma, colore e qualunque altro elemento utile.
Indicazioni per i pescatori
È vietato salpare a bordo un ordigno e poi affondarlo altrove senza autorizzazione: questa pratica costituisce reato e può causare gravi danni ambientali.
In caso di rinvenimento accidentale durante la pesca:
- Se rilevato prima di salpare la rete → ammainare l’attrezzatura, rimorchiarla lentamente verso il porto indicato e adagiarla nell’area segnalata con un gavitello.
- Se rilevato a bordo ma con rete chiusa → posizionarsi sottovento, chiudere boccaporti, bagnare l’ordigno in caso di fumi, e procedere come al punto 1.
- Se rilevato dopo aver aperto la rete → adottare misure di sicurezza, allontanare fonti di calore e vibrazioni, avvisare l’Autorità e attendere il personale artificiere.
È inoltre raccomandato riversare il pescato su un telo impermeabile per proteggere le attrezzature e facilitare eventuali operazioni.
📄 Scarica la scheda di buone pratiche RAMOGE: https://ramoge.org/it/documenti/